domenica 21 settembre 2014

Share a Tuborg: la birra social

Ne avevo già sentito parlare, avevo visto lo spot in Tv e, probabilmente, avevo perfino detto: "figo! Anche Tuborg si unisce a Coca-cola". Poi ieri al supermercato l'ho vista, la tanto pubblicizzata bottiglia con il classico tappo a strappo ma un tantino diversi rispetto al solito: colorati, attrattivi e altamente social.

Ovviamente l'iniziativa non può non ricordare la tanto acclamata campagna Coca-cola "Share a Coke with..." che ha interessato moltissimi paesi con iniziative social e adv virale applicato a ogni singolo caso nazionale.
Ne avevo discusso abbastanza approfonditamente in questo lavoro, in cui analizzo la campagna italiana Condividi una Coca-cola da un punto di vista semiotico, in cui il marketing che l'ha accompagnata ha giocato un ruolo fondamentale nella sua riuscita internazionale. 

L'iniziativa di Tuborg è un'attività davvero interessante poiché rappresenta l'applicazione di una call to action in cui il consumatore non è invitato a fare nulla di direttamente pratico e applicabile, ma semplicemente partecipare al concorso a premi sulla pagina facebook dell'iniziativa e giocare con i tanto originali tappi Tuborg.

L'attività in generale è stata molto interessante ma, probabilmente poco applicabile a una campagna in cui l'interazione con l'utente diventa interattiva. Potenzialmente ha molto da rappresentare, quindi mi aspetterei un incremento dell'attività di marketing per applicazioni un tantino più spinte!


venerdì 19 settembre 2014

La Scozia dice no all'indipendenza e i social impazzano

Essere o meno dalla parte della libertà, a quanto pare, sembra essere un'opinione stranamente opinabile. 
Diventa quasi stereotipo il dire "la Scozia ha detto no alla libertà" ma è davvero così?

Twitter impazza e l'hashtag #Scozia finisce al primo posto delle tendenze in Italia. A seguire il cancelletto c'è però una più o meno inaspettata critica alla libertà, che lascia un po' interdetti coloro i quali usano lo strano parolone per comizi stereotipati online e offline.

La riflessione, a quanto dire dal click su #Scozia sembrerebbe aprire le porte ad una conversazione circa estremismi polemici sul rifiuto della libertà anche davanti alla possibilità di sceglierla. 

Da qui l'Italia dovrebbe imparare esattamente cosa?

Il valore del voto è cosa preziosa e il mondo social questa cosa l'ha capita bene e, con la più o meno democrazia che lo contraddistingue, veicola il veicolabile: sta a noi sceglierlo con cura.


lunedì 1 settembre 2014

Brunori Sas - Vol.1 (2009) - Come batte perfettamente i 5.5

Non è che lo ami, lo ammiri come conterraneo sperando che dia alla Calabria la giusta immagine o sappia a memoria le sue canzoni: diciamo piuttosto che di Brunori Sas non è che me ne freghi più di tanto!... però un post glielo voglio proprio dedicare!

Dario Brunori è guardiolo DOP e canta quel suo blues/folk che non è mai del tutto chiaro se lo abbia scritto dopo un pranzo ara Sila o durante un trip che lo accompagna meravigliosamente da tutta una vita. Ciò che conta è che, quando prende la chitarra, i suoi nanana iniziano a farti sgolare come quando, ubriaco d'estate fai mattino sulla spiaggia a suon di Peroni e tabacco su chissà quale spiaggia di chissà quale paese di una costa a caso della Calabria.

Ieri, dopo averlo evitato a lungo, ho caricato i suoi album sul mio iPod per ascoltarli durante una bella 10Km della domenica, con molto scetticismo per l'andamento lento che mi avrebbero portato a correre le sue cantilene. 

E invece... Grandissimo risultato! Ho scoperto un Brunori Sas che, sebbene non sia esattamente tra i miei gusti, mi ha dato spinta, simpatia, bellezza, semplicità e tanto ritmo. 

Con Brunori nelle cuffie ho scoperto di apprezzare davvero tanto il primo disco del 2009, un lavoro molto intimo ed estremamente personale che parte e torna a Dario, spaziando tra remore adolescenziali, amori passati e futuri e carriere deviate dalla retta via per andare a finire alla musica.
Nulla da voler aggiungere alla più che cantata Guardia '82 nonché alla bellissima Come stai ma tanto amore nei confronti della nostalgica Nanà e del pugile che non cade a suon di botte ma continua a cantare per tutto il resto del disco. 

Tantissima voglia di digerire per bene anche gli altri due lavori che certamente meritano anche loro attenzione e voglia di cantarli! 

Quindi, Dario Brunori, con la tuamusica nelle cuffie, a dispetto di ogni preconcetto, ho fatto un grande allenamento tra i tanti ricordi che mi hai portato alla mente, quindi grazie e finisci direttamente nei miei top 3 del momento!

All'inizio di Twitter: il flusso canalizzatore



Come ogni azione pianificata per il web, che vada dalla gestione del proprio profilo per svago o passatempo al personal branding come pratica quotidiana, la presenza sui social è fondamentale e si fa di vitale importanza man mano che la presenza online si fa professionale. 


Oggi introduco il mio blog nel flusso di Twitter e, a dire il vero, ho molta ansia! 
Il flusso che Twitter offre è fiume costante di dati che impressiona per la sua mole; al contempo però è un flusso di dati vitale alla sopravvivenza sul web che permette di fare da cassa di risonanza ai contenuti prodotti.

Michel Foucault nel suo L'ordine del discorso parla dell'ingresso del parlante nel flusso della comunicazione come un'azione, una performance a tutti gli effetti che deve essere intrapresa e portata a compimento ed io, in questo post un po' distratto, voglio paragonare l'ingresso nel flusso di Twitter a questo discorso da dover intraprendere per continuare a far parte della comunicazione. 

Evito quindi il tweet di default che mi suggerisce di cinguettare il mio ingresso nel network ma gli dedico tutto un post.

Ora l'ansia è passata e inizia a prendere posto la curiosità di sapere cosa mi offrirà il cinguettio azzurro!

Vedremo... Buon primo settembre a tutti da #ilmioprimoTweet